Euroterminal Monfalcone - Trieste e le sue scelte mancate, Porto, Infrastrutture, Turismo.

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Porto di Monfalcone
Anno 2005



Se per varie e giustificate motivazioni le ipotesi prospettate per il Golfo di Trieste,
non fossero realmente percorribili
questo Sito potrebbe rappresentare una sorta di ultima spiaggia,
per far si che la Portualità della Regione F.V.G.
possa ritornare ad avere un significativo ruolo nella gestione
dei flussi merceologici in transito nel Mediterraneo.


Da un'analisi superficiale l'ipotesi di poter realizzare "un modero Terminal Contenitori in questo Sito" potrebbe essere considerata una semplice scioccante provocazione, ma non credo risulti certamente tale se giudicata in termini di razionalità e strategia degl'investimenti,
poiché rispecchia a grandi linee il decentramento operativo attuato in passato da alcuni grandi Porti Storici come Brema, Rotterdam, Le Havre, Marsiglia, Scali che quando si sono accorti che le esigenze di alcuni Comparti Merceologici tra i quali anche le Merci Containerizzate crescevano a dismisura e non potevano quindi più essere adeguatamente gestiti all’interno delle Aree Urbane si sono guardati un po’ in giro e con invidiabile lungimiranza hanno individuato nel raggio di 20/30 km dei Siti idonei e meno congestionati in cui poter creare quelle mega infrastrutture che ora sono sia l’orgoglio che un valido supporto alle loro economie.    

Se sarà risolto anche in termini di costi/benefici il non facile problema del dragaggio dei fondali e della sistemazione dei relativi fanghi che sembra siano anche notevolmente inquinati dai sedimenti presenti nel Golfo di Panzano che sono contaminati da concentrazioni significative di mercurio dovute alle attività minerarie del passato, si potrà poi procedere ad un razionale approfondimento delle variegate valutazioni su quelli che potrebbero essere i possibili vantaggi offerti da questo sito.


Vantaggi che forse sarebbero diversi e di varia natura:

  • Collegamenti Ferroviari.  L’infrastruttura si troverebbe al centro di un importante snodo ferroviario, essendo collegata a Nord/Ovest con “il Brennero” ed a Nord/Est con “ la Pontebbana ” con a disposizione il diretto supporto Logistico dell’Interscalo di Cervignano e della sezione Cargo dell'Aeroporto della Regione F.V.G., ed in un futuro più o meno prossimo potrà contare sia sul già pianificato raddoppio del Tunnel Brennero che sulle opere pianificate relative all'alta velocità/capacità ferroviaria previste dal Corridoio N°5.


  • Collegamenti Viari.  Il Terminal si colloca al centro di un’importante crocevia, ed in futuro potrà contare pure su vari ulteriori potenziamenti, trai i quali anche la realizzazione già pianificata fino a Villesse della terza corsia della A 4.


  • Collegamenti Aeroportuali.  La vicinanza con l’aeroporto di Ronchi, potrebbe essere sfruttata per creare un servizio “di Cargo Logistica” per supportare direttamente i traffici del Terminal Contenitori.


  • Aree Retroportuali.  Questo non sarà certamente mai un serio problema per questo Sito poiché è circondato da molti ettari di aree che all’occorrenza potrebbero essere facilmente urbanizzabili per scopi portuali e quindi potrà sempre soddisfare sia le esigenze del Terminal che quelle legate alla gestione della Logistica di Retroporto.


  • Vantaggi gestionali per il Terminalista. In questo Sito l'intensità del vento di Bora non raggiunge mai valori in grado di condizionare l'operatività, quindi sarà possibile incrementare di 1/3 la capacità di stoccaggio del Terminal, in quanto sui piazzali i contenitori potranno essere impilati anche in sesta altezza.


Per il futuro sviluppo di questo Scalo, considerato che ora fa parte integrante "del Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale" si potrebbe anche ipotizzare che un domani anche questo sbocco al mare della Regione F.V.G. possa eventualmente beneficiare/sfruttare un auspicabile ampliamento "del Regime di Porto Franco" che per ora é presente soltanto nelle Aree Portuali Triestine, oppure usufruire di qualche forma alternativa di regolamentazioni Doganali sulla falsariga di quelle previste sia per le Zone Economiche Speciali che per le Zone Logistiche Speciali.





Per questo sito
espongo due ipotesi funzionali.



Ipotesi funzionale denominata N° 5,



Questa soluzione contempla che in aggiunta allo sfruttamento del terrapieno esistente a Sud dello Scalo Monfalconese sia previsto anche un recupero di ulteriori spazi al mare per aumentare significativamente le potenzialità del Terminal, penso che questa soluzione rappresenti anche il limite massimo in termini di dimensioni/potenzialità di quanto si possa razionalmente immaginare di poter realizzare in futuro su questa sponda della Baia di Panzano.
L’ipotesi contempla che sia realizzato un frontemare banchinato con funzioni sia portanti per i mezzi di sbarco/imbarco, che di contenimento per trattenere i fanghi di dragaggio ed i materiali inerti che andranno ad incrementare le dimensioni del citato terrapieno già esistente
più 750.000 mq e la superficie complessiva dell'infrastruttura sarà di circa  2.000.000 di mq.

Sul terrapieno troveranno posto sia il Terminal che potrà contare su di una banchina attrezzata
lunga ml 2.100, con piazzali di stoccaggio e movimentazione che un'area da adibire a Logistica di Retroporto, l'infrastruttura cosi congeniata dovrebbe avere concrete potenzialità per far si che la nostra Regione possa realmente un giorno assumere l'ambito ruolo di cerniera, per gestire una consistente quota di quei flussi merceologici in transito nel Mediterraneo tra l'oltre Suez e la Piattaforma Continentale Europea.
Per velocizzare le operazioni che intercorrono tra “ lo sbarco/imbarco e la spedizione dei contenitori ” è stato contemplato un razionale e diretto interfacciamento tra la Nave e la Rotaia attrezzando due ormeggi con 4 + 4  linee di carico/scarico vagoni per complessivi  8.000 ml di binario.



Caratteristiche ed urbanizzazione di superficie dell’ipotesi funzionale:

1. Superficie del Terminal Contenitori 2.000.000 mq.

2. Banchina ml 2.100.

3. Ormeggi  7.

4. Capacità di stoccaggio circa 37.500 teu.

5. Servono consistenti dragaggi per portare i fondali a 16 m.




 






Ipotesi funzionale denominata N° 2.
Possibili prevedibili futuri sviluppi 2025/35 dello Scalo.



In questa soluzione si raffigura quello che potrebbe essere il futuro assetto infrastrutturale dello Scalo Monfalconese negl'anni 2025/30,
per il Terminal Contenitori il sistema di cantierizzazione si ispira a quanto Genova negl’anni ottanta a saputo fare nel Tirreno realizzando il nuovo Terminal di Voltri e contempla la creazione di una penisola la cui radice è posta sul lato Ovest del Golfo di Panzano, mentre per le Merci Convenzionali si prevede un significativo ampliamento dimensionale dell'attuale Scalo.
Futuro ampliamento dell'attuale Scalo che credo possa essere prevedibile ed indispensabile per poter consentire un auspicabile sensibile incremento sia delle attività legate ai Traffici delle Merci Varie che a quelli Ro/Ro compreso un consistente sviluppo di quelli relativi alle Autostrade del Mare, va comunque puntualizzato che queste soluzioni si preffiggono di evitare possibili interferenze operative tra il normale svolgimento dei Traffici Convenzionali o Containerizzati oppure di un loro possibile corposo potenziamento.

Per il moderno Terminal Contenitori viene contemplata la realizzazione di una penisola, con sul lato Nord un frontemare banchinato con funzioni sia di contenimento che portanti per per supportare i mezzi di sbarco/imbarco, mentre il lato Sud è contornato da una scogliera il tutto per contenere e trattenere sia i fanghi di dragaggio che i materiali inerti che andranno a formare la piattaforma operativa.
L'infrastruttura potrà contare su di una banchina attrezzata lunga ml 1.750  ed una superficie di circa 1.500.000 mq il Terminal è congeniato in modo da poter sfruttare tutte le più moderne innovazioni tecnologiche in tema di stoccaggio e movimentazione di superficie dei contenitori, operazioni che saranno quasi totalmente automatizzate.



Caratteristiche ed urbanizzazione di superficie dell’ipotesi funzionale:

1. Superficie del Terminal Contenitori 1.500.000 mq.

2. Banchina ml 1.750.

3. Ormeggi  5.

4. Capacità di stoccaggio circa 33.920 teu.

5. Servono cosistenti opere di dragaggio per portare i fondali a 16 m.




 





Ulteriore alternativa in tema di razionalità utilizzativa
delle singole e variegate potenzialità degli sbocchi al mare della Regione F.V.G..



Penso che il Porto di Monfalcone considerati i limiti dei suoi fondali
dovrebbe concentrare le sue attività principaòmente sui Traffici delle merci convenzionali, le potenzialità di questo Scalo data la strategicità della sua posizione la presenza di adeguati collegamenti gomma/rotaia e sopratutto la notevole disponibilità di spazi posti sia a Ovest che a Est del Golfo di Panzano, sono realmente notevoli poiché se si sfruttassero a dovere i collegamenti marittimi Ro Ro (le autostrade del mare) questo Scalo avrebbe tutte le caratteristiche per poter diventare il fulcro ed un vero Hub per la Logistica legata sia ai Traffici delle Automobili che per la - raccolta - stoccaggio - conservazione - distribuzione  - ed eventuale lavorazione dei prodotti alimentari ittici ed ortofrutticoli,
provenienti principalmente dal nostro Sud ma anche da altri Paesi Mediterranei, per facilitare la loro penetrazione nei ricchi mercati della Piattaforma Continentale Europea.

In merito alle citate opportunità di questo Scalo forse sarebbe pure il caso di valutare se la ventilata realizzazione di un minirigassificatore nel Golfo di Panzano potrebbe essere funzionale "al menzionato Polo agro ittico alimentare realizzabile nello Scalo Monfalconese" considerato il possibile sfruttamento della catena del freddo resa disponibile dal ciclo di rigassificazione del GNL sbarcato dalle motonavi, ed a tal proposito propongo una variante all'ipotesi funzionale N° 2°.


Per l'Ipotesi Funzionale N° 2
propongo una variante nella quale vengono privilegiati
i Traffici delle merci Convenzionali e ridimensionati quelli Containerizzati.


 
 

Nb.  Per concludere credo che per poter sfruttare a dovere le citate variegate doti/peculiarità che questo Scalo sarebbe in grado di esprimere, ribadisco che bisogna assolutamente procedere non più come in passato con la politica dei piccoli passi ma cercando di guardare lontano, poiché i suoi concorrenti vicini e lontani non staranno certamente a guardare, guardare quindi lontano e pianificare sia ampie operazioni di dragaggio dei fondali che la realizzazione di opere che consentano il recupero di ampi spazi al mare per assecondare "Le attuali/future esigenze dei flussi merceologici" poiché soltanto in questo modo si genereranno apprezzabili stimoli ed interessi nei confronti di quelli che potrebbero essere i futuri potenziali Investitori/Terminalisti.







 
 
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